[57] Tum Cotta comiter, ut solebat, "Atqui," inquit "Vellei, nisi tu aliquid dixisses, nihil sane ex me quidem audire potuisses. Mihi enim non tam facile in mentem venire solet, quare verum sit aliquid, quam quare falsum; idque cum saepe, tum, cum te audirem paulo ante, contigit. Roges me, qualem naturam deorum esse, dicam: nihil fortasse respondeam; quaeras, putemne talem esse, qualis modo a te sit eita: nihil dicam mihi videri minus.
Sed ante quam adgrediar ad ea, quae a te disputata sunt, de te ipso dicam, quid sentiam.
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57. A questo punto Cotta, con la sua solita amabilit? ? eppure ? - intervenne - ? o Velle?o, se non avessi parlato
tu, nulla avresti potuto udire da me. Di solito non mi saltano tanto facilmente agli occhi le ragioni della validit? di
un'affermazione quanto quelle della sua falsit?. E' un fenomeno che mi capita spesso e l'ho provato anche mentre ti
stavo ascoltando. Se mi chiedessi la mia opinione sulla sostanza degli d?i, forse non ti risponderei; ma se volessi
conoscere il mio parere sulla tua, ti direi che nulla mi sembra meno accettabile.
Prima per? di passare all'esame delle tue affermazioni voglio esprimerti il mio schietto pensiero sulla tua
persona.
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